mercoledì 9 ottobre 2019

Il colore è la forma delle cose

Tratto dal NelFuturo.com
Il colore è la forma delle cose, il linguaggio della luce e delle tenebre. Hugo Von Hofmannsthal
I colori sono importanti. Veicolano codici, tabù, pregiudizi, possiedono significati nascosti che influenzano i nostri stati d’animo, i nostri comportamenti, il nostro linguaggio e il nostro immaginario. Non sono fermi nel tempo, la loro storia è movimentata, mutevole e lascia tracce persino nel nostro vocabolario quotidiano.
La religione, poi, ne ha assunto il controllo, come ha fatto con la vita privata. Anche la scienza ce li spiega, sorpassando la filosofia. E che dire della politica ? Tutto è governato da un codice che non è assoluto: sono loro, i colori, che ne detengono il segreto.
I colori sono lunatici, non si lasciano facilmente intrappolare in stereotipi. 
Ci sono i primari: il prediletto blu, l’orgoglioso rosso, il giallo che per lungo tempo è stato marchio di infamia. Poi ci sono i non-colori: il bianco virginale; il nero, austero ed elegante. Seguono i secondari: il viola, l’arancio ed il verde. Il grigio è appartato e sobrio. Le mezze tinte: rosa, albicocca, mora, lillà, che portano il nome di fiori e frutti.
Arriva il resto della servitù, nelle sue infinite sfumature: sabbia, avorio, polvere, fumo… I nostri gusti, le nostre avversioni, le nostre paure, le nostre fobie, i nostri desideri, i pensieri che non osiamo esprimere, ostentano un colore.  Viviamo in un mondo che è colorato, accessibile a tutti.
E’ un mondo molto più colorato di quello della società medioevale, dove il colore era riservato solo alle chiese, o alle feste legate alla liturgia religiosa. L’Europa, per esempio, è meno colorata degli altri continenti. E l’ambiente sociale ne influenza la scelta: in un quartiere popolare si vedranno molti colori, in un quartiere più agiato la palette dei colori sarà più sobria e riservata.
I colori sono carichi di codici antichi e di simboli, anche se oggi meno importanti che nel passato. Condizionano i nostri comportamenti e il nostro modo di pensare.  Cambiano e nel corso della storia assumono significati diversi.
Prendiamo per esempio il blu, la star dei colori.
Tutta la società occidentale dà più importanza al blu, cosa che non accade in Giappone, dove viene prediletto il rosso. Ma non è stato sempre così. Nell’antichità erano considerati colori veri solo il bianco, il rosso e il nero. Tranne nell’Egitto dei faraoni, dove era prezioso portafortuna per il passaggio nell’aldilà. Era molto difficile lavorarlo ed ottenerlo, per questo forse non ha avuto un ruolo importante. A Roma era il colore degli stranieri, barbari, quindi per una donna, avere gli occhi azzurri era una sventura, significava acquisire la nomea di donna dai facili costumi.
Insomma, ad eccezione dello zaffiro, la pietra preferita dalle genti della Bibbia, c’era poco spazio per il blu, anche nel Medioevo.
La chiesa cattolica lo ignora. Poi tutto cambia: siamo nel XII – XIII secolo. Cambiano le idee religiose, c’è un progresso tecnico nella fabbricazione dei colori, e all’improvviso il Dio cristiano si riappropria della luce, e quella luce diventa azzurra. I cieli, finalmente, non sono più neri, rossi, bianchi, o dorati, ma diventano azzurri.
Maria, la madre di Gesù, ne diventa la divulgatrice. Un colore fino ad allora considerato barbaro, diventa divino.
La società comincia a diversificarsi e così ecco la necessità di abilitare nuovi colori. Il rosso, il nero e il bianco non bastano più. Il colore, luce o materia? Si studierà, si dibatterà. Luce, quindi di origine divina; o materia, dunque vile e peccaminoso ? La prima asserzione prevale e l’intera società se ne approprierà: dalla Vergine al re di Francia e all’aristocrazia. Si studieranno e si produrranno blu magnifici. Durerà fino alla Riforma Protestante, che elencherà i colori degni e quelli indegni.  I quadri cattolici saranno coloratissimi (vedi Rubens), mentre quelli protestanti saranno sobri (vedi Rembrandt). 
Il blu si salverà, e manterrà il primato che ancora oggi conserva. Per concludere, il significato dei colori cambia con il tempo, ma molto lentamente. Tutti i colori, similmente al blu, hanno una loro storia e ci rivelano l’evoluzione della nostra mentalità. Questo del blu, è stato solo un esempio.
Viviamo immersi nel colore e i colori influiscono sulle nostre azioni e sugli stati emotivi. Sono una forma di energia che agisce su tutto il nostro essere, fisico, mentale, emozionale e spirituale. Ecco perché è importante che ognuno scelga accuratamente i colori con i quali si circonda. Ognuno è più o meno recettivo a livello sensoriale e psicologico, e la loro efficacia, pur variando da persona a persona, è riconosciuta. Si può, ad esempio, indossare il blu per il suo effetto calmante e rilassante, il giallo se si ha bisogno di energia, il verde per la sua azione equilibrante e di benessere generale…
La società sfrutta tutti i colori e ne fa degli opportunisti. Non esiste neppure più una morale del colore, serve come mezzo per raggiungere scopi più o meno dignitosi, sicuramente commerciali. Non conserva più la Bellezza e la ricerca di un significato profondo, di moralità buona e ambita, come abito del nostro essere spirito e corpo insieme.

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